Anche oggi Arkady ci ha regalato un gioco che, a sua memoria, gli era stato proposto da un collega ricercatore durante una sbronza nel cucinino della sua residenza universitaria.
Due amici, durante una serata noiosa, si dedicano al seguente gioco.
Presa una pila considerevole di piatti tutti uguali, che possiamo immaginare tondi, e sedutisi in prossimità del un tavolo, che possiamo immaginare come un normale tavolo rettangolare da cucina, stabiliscono che ogni giocatore a turno debba collocare un piatto sul tavolo senza appoggiarlo su un altro piatto e senza farlo cadere.
Il primo che non riesce a collocare il piatto, perde.
Dovendo scegliere un criterio per scegliere il primo di mano, lanciano una monetina.
Il giocatore primo di mano, colpito da un lampo di genio, colloca il primo piatto e, con uno smagliante sorriso, dichiara di vittoria.
Come mai?
Dove ha collocato il piatto?
La soluzione è nascosta qui sotto, in bianco su bianco, ed è leggibile selezionando il testo.
Il primo di turno colloca il primo piatto in centro al tavolo e si appresta a copiare in modo esattamente speculare ogni mossa dell'avversario. In questo modo, se l'avversario riesce a collocare il piatto, allora ci può riuscire anche lui arrivando sicuramenta vincere.
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