Ho aperto il blog nel marzo 2006 per sfogare un'arrabbiatura, scrivendo la mia critica alla legge di iniziativa popolare per una buona scuola e l'ho lasciato a macerare, senza altro aggiungere, per quasi due anni.
Alla fine del 2007 ho annotato «La Storia in P» più per non perderne memoria che per renderla pubblica, e da lì, tra alti e bassi è lentamente diventata una febbre, una specie di costante per cui se per un paio di giorni non scrivo qualcosa, mi sento subito in colpa.
Da quando ho attivato le Google Analytics, intrattengo un rapporto erotico con le statistiche degli accessi: qualcuno legge? perché non legge? accidenti, ho pubblicato una scemenza e molti vengono a leggerla, perché? Quell'altro post mi ha richiesto tre nottate passate a documentarmi e non se lo è filato nessuno. Grrr.
Roso dai dubbi, prendo dalla definizione di blog su Wikipedia: «In informatica, e più propriamente nel gergo di Internet, un blog è un diario in rete.
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; (...) Nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog. (...)»
Ma la vera domanda forse non è nel cosa o nel perché, è nel chi.
La mia personale definizione è «Un blogger è una persona che si sveglia la mattina domandandosi cose pubblicherà quella notte».
Auguri!
~
2 commenti:
a essere spietatamente sinceri direi di tutte un pochino forse (tenendo conto che l'animo umano è uguale per tutti). Comunque condivido, anche per me è l'ultima che hai detto. Auguri e cosa dire, cento di questi post! saluti A.
Auguri a te! Anch'io ho celebrato da poco il mio centesimo post (di scemenze, probabilmente)
Ciao!
gatta susanna
(ildiariodisusanna.blogspot.com)
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