Questa notte è morto Aleksandr Isaevic Solženicyn.
Accidenti. Ho letto Arcipelago Gulag tanti anni fa, e adesso no lo trovo, mi sa che l'ho lasciato a casa dei miei genitori. Beh, forse era di mio padre. A ben pensarci anche Una giornata di Ivan Denisovich era di mio padre, inutile cercarlo in libreria. Grrr.
Mi ricordo un piccolo episodio e provo a narrarlo a memoria, non esitate a correggermi dove sbaglio e siate clementi dove sono impreciso.
Il parlamento Ucraino c'era ancora, ma funzionava in modo strano. La polizia politica era stata incaricata di scremare il latte mano a mano che la panna veniva a galla. Più esplicitamente, la richiesta era di mandare in Siberia almeno qualche persona importante ogni settimana.
La polizia, per non fare torto a nessuno, aveva adottato il seguente sistema per selezionare i viaggiatori: presiedeva a tutte le sessioni del parlamento e, al termine della rituale lettura del messaggio di Stalin, osservava attentamente il primo che smetteva di applaudire o, se i numeri erano insufficienti per placare la fame del sistema, chi applaudiva con meno trasporto o in maniera meno convincente. La notte stessa, avrebbero bussato alle porte degli antirivoluzionari e li avrebbero inseriti nel programma di riabilitazione.
Insomma, dopo la lettura del messaggio del grande leader, i poveri delegati applaudivano per decine di minuti, fino all'esaurimento. E non erano rari i casi di anziani rappresentanti del popolo che stamazzavano al suolo svenuti e privi di forze dopo un interminabile applauso.
Così andavano le cose ai tempi dei Gulag.
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lunedì, agosto 04, 2008
Aleksandr Solzenicyn
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