Poco prima che nascesse il terzo tamagotchi di casa, in previsione dell'inevitabile incremento di lavaggi settimanali abbiamo deciso di cambiare la lavatrice con una nuova, più efficiente dal punto di vista energetico e dotata di funzione di asciugatura.
Dati i tempi di ristrettezze economiche e la previsione di nuove spese necessarie per l'accoglienza del nuovo figlio, abbiamo deciso di acquistarla su Internet andando a risparmiare circa 150€ rispetto alla migliore promozione in negozio.
Il limite dell'acquisto su Internet è che la consegna del bene avviene via corriere espresso, senza installazione e senza recupero e smaltimento dell'usato che, dunque, rimangono a carico dell'acquirente.
Il fatto è che per portare la lavatrice in discarica è necessario caricarla in macchina e la lavatrice è un oggetto troppo pesante per sollevarla da solo.
Fortunatamente, l'amico e vicino di casa Mauro, che non ho mai l'occasione di frequentare, si è proposto volontario. Dunque sabato mattina, aiutandoci con un carrellino, abbiamo trasportato la vecchia lavatrice fino al parcheggio, l'abbiamo caricata in macchina e scaricata nell'apposito reparto in discarica. Nell'occasione abbiamo fatto due chiacchiere e rinsaldato un'amicizia.
Tornando a casa ho saputo che suo figlio, coetaneo del mio, stava giocando a casa da solo con la Xbox. Mi sono caricato della responsabilità dei due troll (anche loro mancano delle occasioni di frequentarsi) e abbiamo passato il resto della mattinata al parco.
La morale? Il bisogno ci offre opportunità di sviluppare i beni relazionali. E siccome i beni relazionali sono spesso più preziosi dei beni o servizi acquistabili, conviene sfruttare il periodo recessivo per coltivare almeno i primi.
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martedì, ottobre 07, 2008
Povertà ed amicizia
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