giovedì, dicembre 18, 2008

Dal barbiere


I due anziani signori tagliano i capelli, sembrerebbe da sempre. Sono seduto in un piccolo negozio di barbiere, di quelli con la vetrina ad una sola luce, tre comode poltrone di cuoio nero per chi aspetta e due grandi poltrone da barbiere -di quelle che si alzano e si abbassano, si reclinano e si girano- davanti ai rispettivi specchi e lavelli.

Le poltrone nere sono lise, sul tavolino nell'angolo c'è una copia del Corriere e 4 ganci a muro servono ad ospitare i cappotti. Il posto è piccolo, tranquillo, non c'è musica ma neanche troppe chiacchiere. Ogni tanto qualcuno si affaccia e saluta in milanese, valuta la coda e si allontana verso il bar.

Alle spalle dei due barbieri, per spezzare la parete altrimenti bianca, è appesa una stampa che rappresenta un antico barbiere che serve un bambino dall'aria recalcitrante.

Mi domando se il paradosso di Russel sia nato in una occasione come questa.

Mentre il troll viene sottoposto alla tosatura prefestiva mi guardo attorno -in un posto che frequento da anni senza averlo mai osservato- e scopro che Carlo e Amedeo Cerea hanno due diplomi di maestri di taglio capelli e hanno entrambi ricevuto, dalle mani dell'allora sindaco di Milano Carlo Tognoli, l'Ambrogino d'Oro (nell'84 uno e nell'88 l'altro).

Curioso che in Internet non si trovi uno storico degli Ambrogini, cioè delle benemerenze civiche concesse dal comune di Milano.

Quando arriva il mio turno il servizio è attento e paziente. Amedeo mi mette una mantellina e ripiega nel collo una strisciolina di carta bianca. Lo specchio è grande e pulito, accanto al lavello -su un asciugamanino candido- ci sono una ciotola per la schiuma da barba ed un pennello immerso in una sua ciotolina d'acciaio, il dopobarba ed il phon. Provo a chiedere degli ambrogini, ma la domanda sembra cadere in un pozzo del tempo dove si intravede una scuola di barbiere fondata a Milano, ma il resto della storia non arriva.

Una ripassata con la lametta al collo e ... a posto. Sono 23€ per padre e figlio. Quasi la metà di quello che spenderei da solo in uno squallido quaffeur unisex in un centro commerciale. E la fattura me la danno senza chiederla, come fosse normale farla.
~

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi hai fatto immergere in un luogo senza tempo...come se ci fossi stata anch'io.....questo è uno dei più bei girasoli che potevi cogliere!Ti ringrazio per aver condiviso anche con me questa emozione......

Mi sento fortunato