Ho ritrovato gli appunti per la recensione di "Opinioni di un Clown" di Heinrich Böll che avevo scritto ai tempi dell'università con l'idea di pubblicarlo su qualche rivista studentesca.
Leggere le opinioni di un clown, annotavo, significava immergersi per ore nella fine trama di umanità intessuta di sarcasmo e di lieve amarezza.
Hans, il clown, sente gli odori attraverso il telefono. Pensa, ma non giudica. I suoi sensi, le sue impressioni sono tutte le sue opinioni.
Mi sono annotato questo breve dialogo, a proposito della religione:
Hans: «I cattolici mi rendono nervoso perché sono sleali»Ancora adesso, se devo pensare al maggior difetto degli atei, mi trovo a pensare che parlano troppo di Dio.
Altro: «E i protestanti?»
«Quelli mi fanno star male per tutto quel pasticciare attorno alla coscienza»
«E gli atei?»
«Quelli mi annoiano perchè parlano sempre di Dio»
«E lei cos'è, in conclusione?»
«Io sono un clown»
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1 commento:
bel post...è difficile non pensare a Dio, per questo gli atei parlano di Dio. Il problema è per chi crede di credere in Dio e magari crede solo nelle sue idee, nei suoi schemi, nelle sue regole. Per questo sono sleali o noiosi. Dio si lascia conoscere da chi lo vuole conoscere, forse dico forse, dai cloun se lo desiderano. Baci A
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