Raramente mi è capitato di leggere un articolo di giornale e condividerlo quasi parola per parola. Questo è proprio il caso.
Ed è con grande vergogna di essere italiano che apprendo che il solito furbo ha trovato il cavillo per non pagare la multa del Tutor, che pure ha abbassato i morti in autostrada del 40% nei tratti in cui è installato. Speriamo che i ricorso dia ragione ad Autostrade, dimostrando per una volta almeno che l'Italia non è solo il paese dei furbetti.Annunci IpocritiSiamo i gran maestri della teoria: la pratica è giudicata un' attività volgare. Nessun Paese d'Europa ha regole minuziose e severe come le nostre; nessuno è tanto svogliato e menefreghista quando si tratta di applicarle. Vale per il fisco, vale per gli appalti, vale per la velocità sulle autostrade. Vale per la guida ubriachi.
- I controlli sono inesistenti -
Leggo: «Non si potrà più bere alcol se si vorrà guidare: basterà un tasso alcolico dello 0,2% (ora è 0,5%) per vedersi ritirare la patente!». Penso: ci risiamo. Davanti a un' emergenza, l' Italia non aumenta i controlli: inasprisce le sanzioni. L' apparenza è salva, e tutto continua come prima. Ogni giorno e ogni notte schianti e sangue e disperazione e famiglie distrutte e funerali in fotocopia e amici che piangono. Le tragedie arrivano nei telegiornali solo se muoiono cinque persone tutte insieme; ma le pagine dei giornali locali sono campisanti disseminati di fotografie. Comitive falciate alla fermata dell'autobus, famiglie annientate da mostri motorizzati. Vogliamo evitarlo? Non servono norme nuove; servono vecchi, banali, pedanti e ripetuti controlli. Senza controlli non c'è norma che tenga. Se è vero -ed è vero- che l'automobilista italiano ha una probabilità ogni 74 anni (!) d'essere fermato e costretto a soffiare nell'etilometro, che senso ha abbassare i limiti del tasso alcolico? L'impressione è che la politica -pigra e pavida per anni, di fronte alla richieste di lobbisti dell'alcol, ristoratori e discotecari- ora voglia mostrare di esserci, di indignarsi, di reagire. Lo faccia: ma non in questo modo ipocrita.
Giuliano Amato, quand'era ministro dell'Interno, mi spiegò perché in Italia i controlli erano pochi: mancavano i soldi (per le pattuglie, gli straordinari, gli etilometri, la benzina extra). Da allora qualcosa è stato fatto, dal governo uscente e da quello entrante. Ma non basta. Non ci sono i soldi per pagare - come sarebbe giusto - quei poliziotti e quei carabinieri il cui compito è impedirci d' ammazzarci in auto. Abbassate il tasso alcolico, oppure lasciate quello attuale. Il problema non è questo. Un automobilista deve sapere che, uscendo da un locale notturno, ha molte probabilità di essere fermato. Fuori dal parcheggio, sulle statali, all'ingresso delle città. Come accade in Nord Europa, dove bevono di più e peggio di noi. Ma non si ammazzano come noi. Se i controlli non ci sono, il resto sono chiacchiere. Risparmiatecele. Siamo di fronte alla strage a puntate di una generazione. Una cosa troppo seria per decorarla di retorica.
Beppe Severgnini
sul Corriere della Sera del 16/12/2008
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2 commenti:
post verissimo, direi che fa bollire il sangue, ma non lo dico perchè c'è di peggio...e alla fine dovrei bollire tutta. E' senz'altro banale ma quando vedo vigili urbani, carabinieri, polizia girare in macchina senza le cintute di sicurezza...penso all'ispettore Derrick che da bravo tedesco se le metteve anche nei telefilm, saluti A
La mia Mamma, che è una prof d'italiano, in questi casi brontola sempre di gride manzoniane e cita sempre Dante: "Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?"
E se era così anche nel trecento...
gatta susanna
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