lunedì, aprile 06, 2009

Terremoto in Abbruzzo, sarà un notte durissima

Il telegiornale spara immagini direttamente nel mio subconscio, case franate, scuole, persone che piangono. Un signore che se la prende con i soccorsi che arrivano tardi. Volontari che scavano con le mani. Mi colpisce una ragazza della protezione civile, magra, con i capelli neri, attrezzata con casco e giubbino sposta le pietre a mani nude. Ragazzi piangono, una coperta attorno alle spalle, davanti allo studentato. Abbasso il volume a zero mentre parla la Carfagna, è così bellina e non vorrei guastare la poesia dei suoi occhioni da cerbiatta.

Il tickttio della tastiera mi accompagna le parole di mia moglie che lamenta l'inutilità dell'intervento di Maria Stella Gelmini.

L'intervistatore tortura per qualche secondo di troppo una mamma, seduta in macchina con un bebè in braccio. The show must go on.

Le notizie hanno cominciato a fluire dalla mattina, attraverso la radiosveglia. Di giorno, attraverso Internet, sono diventate un fiume in piana, la sera inondano la nostra psiche senza aggiungere quasi alcuna informazione.

Si dice che qualcuno abbia previsto il terremoto. Si dice che rinomati scienziati lo ritengano imprevedibile. Si dice che il governo stia cercando di far passare per matto che lo scienziato che aveva previsto l'evento. Un po' alla volta si contano i morti e si cerca di capire quanti dei dispersi si possono ancora salvare e quanti vadano stimati tra i decessi.

No, i terremoti non sono prevedibili, non in modo abbastanza esatto da far intervenire la protezione civile in anticipo.

Quello che si può prevedere è che prima o poi, in una certa zona, ci sarà un evento. Il trucco, per non piangere dopo, è di agire prima costruendo in modo attento. Ma faccio fatica ad immaginare come si possa intervenire anticipatamente per salvare abitazioni antiche senza distruggerle e ricostruirle quasi interamente. Cioè, in qualche caso di edifici di grande pregio e valore storico si può sicuramente fare, ma per un paesino semidisabitato la vedo molto più dura.
Le polemiche sulla prevedibilità dell'evento inutili e strumentali.

La protezione civile, la Croce Rossa e tutti i volontari stanno facendo veramente molto.

Sono convinto che l'Italia si mobiliterà, gli aiuti saranno copiosi ma anche che le ferite non si rimargineranno molto presto. Questa notte sarà di paura.

Infine anche i blog si stanno mobilitando per sostenere lo sforzo e fornire informazioni. Su unblogindue è possibile trovare una valanga di informazioni per chi vuole offrire un aiuto.

Contribuisco a mia volta riportando gli estremi dei conti della Croce Rossa:

«Per effettuare donazioni alla Croce Rossa Italiana si possono utilizzare:
  1. il Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati - Tesoreria - via San Nicola da Tolentino 67 - Roma, intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020, causale pro terremoto Abruzzo;
  2. il Conto corrente postale n. 300004 intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT24 - X076 0103 2000 0000 0300 004, causale pro terremoto Abruzzo.
  3. E' anche possibile effettuare dei versamenti online, attraverso il sito web della Cri all'indirizzo: [www.cri.it
Inoltre, in Lazio stanno cercando donatori di sangue:
La Croce Rossa Italiana sta creando una lista di disponibili per donare il sangue: ci serve conoscere Nome, Cognome, Gruppo sanguigno, telefono ed eventualmente l’e-mail. Comunicare la disponibilità via e-mail a stefano.fossati@criroma.org ; via fax al n° 06.65741171 oppure telefonando ai numeri: 06.5875274 – 06.5875320.
Ma serve anche ospitalità, se avete disponibilità di case o posti letto mettetevi in contatto con la Protezione Civile (ad esempio scrivendo a salaoperativa@protezionecivile.regione.lombardia.it) per lasciare i vostri recapiti.

Per molti sarà una notte durissima e spaventosa, ed io non posso che pigiare tasti sul pc.
~

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Mi sento fortunato