Dov'è che nasce il fascismo? Come si fa a riconoscerlo? E' giusto dare del fascista a qualcuno che non la pensa come noi?«L'economia e la finanza italiana nel loro complesso hanno continuato quel miglioramento e quella lenta ricostruzione delle devastazioni della guerra, che erano già cominciati ed avviati negli anni precedenti; ma ad opera di energie sane del paese, non per gli eccessi o le stravaganze della dominazione fascista; alla quale una sola cosa è certamente dovuta: che i profitti della speculazione e del capitalismo sono aumentati di tanto, di quanto sono diminuiti i compensi e le più piccole risorse della classe lavoratrice e dei ceti intermedi, che hanno perduta insieme ogni libertà e dignità di cittadini.» Giacomo Matteotti
Sappiamo riconoscere il fascismo al di là delle dittature che ha prodotto?
Ricordiamo che Benito Mussolini ed Adolf Hitler arrivarono al potere democraticamente ma erano portatori di cattive idee già prima e, se non vogliamo che accada più, dobbiamo essere in grado di riconoscere la situazione già ben prima che diventi una dittatura con tutti gli esiti nefasti che ciò comporta.
Fascismi, comunismi e teocrazie portano a conseguenze molto simili ma partono da basi ideologiche molto diverse (con, ovviamente dei punti di contatto tra di loro). Io, in questo post mi occuperò dei primi.
Credo che analizzando il fascismo che ha prodotto la II guerra mondiale si possa facilmente riconoscere l’addensarsi di certe idee nella popolazione.
Quando un certo numero di queste idee diventano maggioritarie comincia il disastro.
Elenchiamole:
- Militarismo (il continuo riferimento ai valori militari e all'eroicità dei nostri ci riempie di orgoglio e rende la guerra desiderabile perché dà modo di dimostrare il nostro valore)
- Orgoglio nazionale (in sé è in fenomeno positivo ... ma diventa un veleno se unito a militarismo e desiderio di potenza)
- Desidero di potenza (si parte da "riprendiamoci quello che la storia ci aveva dato e ci hanno tolto" e si arriva a desiderar la conquista del mondo)
- Terra e sangue (cioè l’appartenenza al suolo che diventa più importante della vita stessa. L'idea del sacrificio per il proprio paese è dotata anche di un forte immaginario poetico che nel romanticismo tedesco ti presentava con la forza prorompente dello Sturm un Drang.)
- Omofobia (i ricchioni fanno paura a tutti dato che tutti sappiamo che uno di essi abita dentro di noi ed in un ambiente impregnato di militarismo e machismo diventa un vero pericolo)
- Razzismo (se noi siamo superiori [e tali vogliamo sentirci], loro sono inferiori)
- Complottismo (il mitico complotto pluto-giudaico-massonico che è stato uno script di successo e ciclicamente si ripropone in salse diverse)
- Mitizzazione di un inesistente passato di armonia (spiegato chiaramente nel libro "cultura di destra" del semiologo e germanista Furio Jesi e supportato da una massa importante di esempi)
- Propaganda martellante (ripeti, ripeti, diceva Himmler, qualcosa resterà)
- Attribuzione dei propri fallimenti a qualcun altro, straniero o connazionale percepito come diverso (è una forma di comprensibile autoassoluzione della popolazione che per qualche motivo si trova impoverita o in difficoltà per decisioni sbagliate prese in passato)
- Leaderismo (serve un uomo forte che tolga le castagne dal fuoco)
- Disprezzo illimitato per chi è dissidente che diventa automaticamente traditore.
Applicazioni
- Russia: Quello che mi preoccupa di questi tempi è che la stragrande maggioranza dei (pochi) russi che conosco, o che ho sentito intervistati in televisione, sembra vestire abbastanza bene la maggioranza di queste caratteristiche. (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11)
- Turchia: Le stesse caratteristiche sembrano permeare il governo turco e la parte della popolazione che lo sostiene. (1, 2, 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12)
- Anche l'ISIS (che vorrebbe essere una teocrazia) sembra corrispondere bene. (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 12)
- Alcune di queste caratteristiche si trovano nel governo venezuelano di Maduro in Venezuela (8, 9, 10, 11, 12).