martedì, dicembre 22, 2020
Dedicato al 2021 ...
Qui un passante (passeggere) chiede ad un venditore di almanacchi come sarà l'anno nuovo ...
Giacomo Leopardi - Operette morali (1827)
~
lunedì, dicembre 14, 2020
Non lasciare
Lo spot di una catena di supermercati mi ha fatto ri-scoprire questa poesia.
La metto qui per non dimenticarla:
Non lasciare
Non lasciare che finisca il giorno senza essere cresciuto un po’,
senza essere stato felice, senza aver incrementato i tuoi sogni.
Non lasciarti vincere dallo sconforto.
Non permettere che nessuno ti tolga il diritto di esprimerti,
che è quasi un dovere.
Non abbandonare l’dea di poter fare della tua vita qualcosa di straordinario.
Non smettere di credere che le parole e le poesie possono cambiare il mondo.
Succeda quel che succeda, la nostra essenza è intatta.
Siamo esseri pieni di passione.
La vita è deserto ed oasi:
ci abbatte, ci ferisce,
ci trasforma,
ci costringe ad essere protagonisti
della nostra propria storia.
Anche se il vento ci soffia contro,
la poderosa opera non s’arresta:
tu puoi apportare la tua strofa.
Non smettere mai di sognare,
perché in quei sogni sta la libertà.
Non cadere nel peggiore degli errori:
il silenzio.
La maggior parte delle persone vive in un silenzio spaventoso.
Tu non rassegnarti.
Fuggi.
“Riecheggiano le mie barbariche urla sopra i tetti del mondo”,
dice il poeta.
Ama la bellezza delle cose semplici.
Si può fare della bella poesia sulle piccole cose,
ma non possiamo andare contro noi stessi.
Questo trasforma la vita in un inferno.
Godi del panico che ti provoca avere la vita davanti.
Vivila intensamente,
senza mediocrità.
Pensa che in te sta il futuro
e affronta il compito con orgoglio e senza paura.
Impara da chi possa insegnarti.
Le esperienze di chi ci ha preceduto,
dei nostri “poeti morti”,
ci aiutano a camminare per la vita
La società di oggi siamo noi, però,
i “poeti vivi.”
Non permettere che la tua vita ti passi accanto
senza che tu la viva.
Walt Whitman
~
venerdì, agosto 21, 2020
I giovani non sono più quelli di una volta, e la scuola neppure
Ciclicamente gli italiani rispolverano qualche luogo comune che sembra essere consolatorio per i stagionati.
Una volta sono i giovani senza valori, un'altra volta sono i giovani viziati o la scuola che non è più autoritaria come una volta o il liceo che "era meglio vent'anni fa", se lo dice un quarantenne, o trent'anni fa se lo dice un cinquantenne.
Io ogni volta tiro fuori una di queste, per ricordare che forse no, forse è la nostra accidenti di mamoria selettiva che ci fa ricordare seri e vivaci solo i tempi in cui noi stavamo costruedo la nostra vita.
«La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, se ne infischia dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani. I ragazzi d’oggi sono tiranni. Non si alzano in piedi quando un anziano entra in un ambiente, rispondono male ai loro genitori.»
»
(Socrate, filosofo greco, che visse dal 469 al 399 prima di Cristo)
«Non ho più speranza alcuna per l’avvenire del nostro Paese, se la gioventù d’oggi prenderà domani il comando, perché è una gioventù senza ritegno e pericolosa.»
(Esidio, poeta greco vissuto 720 anni prima di Cristo)
«Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico. I ragazzi non ascoltano più i loro genitori. La fine del mondo non può essere lontana.»
(Sacerdote egiziano che viveva 2000 anni prima di Cristo)
«Questa gioventù è guasta fino in fondo al cuore. Non sarà mai come quella di una volta. Quella di oggi non sarà capace di conservare la nostra cultura.»
(Testo scoperto recentemente in una cava di argilla tra le rovine di Babilonia)
«Oggi il padre teme i figli. I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori. Ciò che essi vogliono è essere liberi. Il professore ha paura degli allievi, gli allievi insultano i professori; i giovani esigono immediatamente il posto degli anziani; gli anziani, per non apparire retrogradi o dispotici, acconsentono a tale cedimento e, a corona di tutto, in nome della libertà e dell'ugualianza, si reclama la libertà dei sessi.»
(Dal libro VIII de "La Repubblica" di Platone, vissuto dal 428 al 347 prima di Cristo)
»
(Socrate, filosofo greco, che visse dal 469 al 399 prima di Cristo)
«Non ho più speranza alcuna per l’avvenire del nostro Paese, se la gioventù d’oggi prenderà domani il comando, perché è una gioventù senza ritegno e pericolosa.»
(Esidio, poeta greco vissuto 720 anni prima di Cristo)
«Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico. I ragazzi non ascoltano più i loro genitori. La fine del mondo non può essere lontana.»
(Sacerdote egiziano che viveva 2000 anni prima di Cristo)
«Questa gioventù è guasta fino in fondo al cuore. Non sarà mai come quella di una volta. Quella di oggi non sarà capace di conservare la nostra cultura.»
(Testo scoperto recentemente in una cava di argilla tra le rovine di Babilonia)
«Oggi il padre teme i figli. I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori. Ciò che essi vogliono è essere liberi. Il professore ha paura degli allievi, gli allievi insultano i professori; i giovani esigono immediatamente il posto degli anziani; gli anziani, per non apparire retrogradi o dispotici, acconsentono a tale cedimento e, a corona di tutto, in nome della libertà e dell'ugualianza, si reclama la libertà dei sessi.»
(Dal libro VIII de "La Repubblica" di Platone, vissuto dal 428 al 347 prima di Cristo)
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